Ava aveva appena 45 giorni, quando soccorsero la cucciola. Non eга il ritratto della salute, semmai l’esatto contrario: bastava una rapida occhiata per stabilirlo. Dei passanti contattarono, dunque, un’associazione di volontari, cosicché se ne prendessero cura. Risposto alla chiamata, gli operatori si affrettarono a raggiungere il luogo indicato e constatarono, con profondo sconforto, che la descrizione corrispondeva al vero. Non c’eга nulla di esasperato, semmai avevano addolcito la pillola. Non riusciva a reggersi in piedi, per “colpa” delle zampe posteriori, in cattivo stato. Inoltre, eга ricoperta di sporcizia e aveva pure la rogna.
I suoi salvatori condussero la cucciola in uno studio veterinario per sottoporla alle necessarie ispezioni. Saltò fuori una presenza di globuli rossi molto bassa, pari ad appena il 17 per cento. I medici prescrissero un ciclo a base di farmaci.
Il fegato e i reni non rispondevano nella maniera corretta alla loro funzione. Un parassita del sangue aveva lasciato delle evidenti tracce della sua presenza e il tempo stringeva.
I soccorritori eseguirono alla lettera le istruzioni dei dottori. Con il pensiero, erano giorno e notte accanto alla piccola, la quale doveva essere stata vittima di abbandono. Da sola non si sarebbe mai salvata, ma con abnegazione forse eга possibile risollevarsi. Trascorsa una settimana, cominciarono a esserci dei progressi: Ava cominciò a dare delle risposte agli stimoli esterni. Per un momento, mentre teneva sollevate le zampe posteriori, tentò di usare quella sinistra.
La pelle stava, intanto, migliorando e c’eга una prima ricrescita. Di questo andazzo forse eга possibile riscrivere una storia in apparenza già stabilita. A circa un mese di distanza dall’accaduto Ava eга irriconoscibile: il manto le eга cresciuto, ora liscio e setoso. Inoltre, aveva energia da vendere. Aveva un debole nei confronti dei soccorritori e sapeva stringere facilmente amicizia con qualunque estraneo. Storie così fanno sempre bene all’anima…