In questa storia non sarà facile rimanere indifferenti al percorso difficoltoso e complicato che ha affrontato un cagnolino in condizioni problematiche. Non si tratta solo di una situazione in cui un amico a quattro zampe andava salvato, ma anche di uno spietato abbandono.
Il cucciolo di cui stiamo parlando è stato abbandonato dopo che si è scoperta una patologia che lo ha colpito e che gli ha procurato un һапdісар importante. Il cagnolino, infatti, ha le zampe posteriori completamente paralizzate. Per questo motivo, dopo essere nato, ha gradualmente sviluppato un altro modo di camminare alternativo e che prevede il trascinamento del suo corpo. I vecchi padroni non hanno esitato a lasciarlo in mezzo alla strada a se stesso, ai pericoli e a un destino senza dubbio avverso.
Il vecchio padrone, dunque, lo ha abbandonato senza pietà sul ciglio della strada. Basta guardare il cagnolino per capire quanto poco cuore c’è voluto per compiere un simile gesto. Il cucciolo si muove sulle ginocchia e questo può essere già di per sé molto faticoso per un piccolo che deve ancora sviluppare al meglio la propria corporatura.
Il gruppo di soccorritori che ha riportato questa storia sul web è intervenuto cercando prima di tutto di mettere in forze il cucciolo. Scrivono di quei momento in mezzo alla strada con il cagnolino: “abbiamo dato subito dell’acqua. Dovevamo dargli subito una mano a riprendere le forze. Gli abbiamo preparato anche uno spuntino, e purtroppo ha mangiato pochissimo”. Il piccolo non eга per niente in forma e non sembrava ben disposto all’aiuto dei soccorritori.
Il giorno successivo, i soccorritori, dopo averlo portato via in clinica dopo averlo trovato, hanno pensato che fosse necessario subire un intervento chirurgico. Una lesione spinale, forse, può essere trattata adeguatamente e l’uso delle zampe posteriore può essere recuperato.
Il cagnolino, dopo le cure e le attenzioni, si è ripreso un po’ e ha iniziato a muoversi un poco di più. Ma è stato necessario rimanere dal veterinario per molto tempo. Ancora oggi, al rifugio, deve continuare un importante percorso di fisioterapia. Ma le seconde possibilità sono quelle che necessitano tutti.